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Il tocco magico di due generazioni

  • quando la passione diventa arte
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“Nel sonno mi abbandono. Nel sogno, sguardi densi di colore mi pervadono”

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Il ciclo della vita

“…dai colori rosati si passa gradatamente ai colori  scuri, dalla fanciullezza alla giovinezza, alla maturità, alla vecchiaia, che sviluppati in tavole di maggiore ampiezza potrebbero diventare molto importanti.”

(Maria Gianfaldoni)

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Rossella Lombardi

Mi chiamo Rossella Lombardi e sono…figlia d’arte. E l’arte è tuttora la mia ‘mission’, la mia vita. L’arte è per me evasione, fantasia…compito dell’artista – e quindi il mio – è di stupire, affascinare, coinvolgere. Non a caso, un po’ come mio padre, sono sempre stata affascinata dal Surrealismo.

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Fernando Lombardi

“…Quella pennellata decisa e franca che si nota nei lavori qui esposti è la dimostrazione migliore; quei toni bruno-dorati denotano una sensibilità pittorica che gli darà senza dubbio dei grandi risultati; il colore ricco d’ impasti sfiora con vibrazioni delicate gli oggetti, creando un’atmosfera del tutto personale. Lombardi da buon mugellano sente le cose nella loro realtà, ma sa trasformarle in un risultato pittorico veramente convincente.”

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Il pannello
di Borgo

“E crea una pagina di storia, un monumento prezioso del Borgo, e lo fa con semplicità, audacia, creando un quadro che il successo ricompenserà come gli merita. E’ un quadro storico, che egli esegue senza rispolverare il passato, ma immedesimandosi nel suo tempo, dando a questo un aspetto contemporaneo, che riflette un’epoca e crea una novità. E la novità è nel quadro stesso.”

(Maria Gianfaldoni)

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Fedeli riproduzioni d'Autore

“I lavori di copia e di studio di Rossella Lombardi mostrano la passione, la serietà, il confronto con la grande pittura italiana del Sei e Settecento e di contro con gli esiti moderni dell’impressionismo francese. Nelle sue opere più coinvolgenti e stilisticamente più originali, Rossella si è affiancata dalle suggestioni del maestro e dai settecentisti per aprirsi ad un nuovo, personalissimo, percorso.”

(Mara Visonà )